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Racconto erotico svelato: Maria Teresa e quel culo offerto al pizzaiolo di fiducia

Il Peccato di Gola

Con il mio trench nero a coprirmi le spalle, in questo freddo sabato di Dicembre, mi accingo a raggiungere Piazza del Plebiscito per un focoso appuntamento.
Sono molto eccitata, tra non molto incontrerò il ragazzo con il quale mi scambio dei messaggi piccanti da un paio di mesi.
L'ho conosciuto su un noto sito di incontri e da subito tra noi è scattata la voglia.
Ho deciso di vestirmi di rosso, anche il rossetto che ho sulle labbra lo è, mi piace pensare che lui mi guarderà tutto il tempo la bocca e la scollatura.
Non faccio altro che fantasticare su ciò che faremo; penso e ripenso a tutto quello che mi ha promesso e, solo ad immaginarlo, sento una sensazione di eccitamento che mi pervade tutto il corpo.
Sono sempre stata una donna che riesce a farsi notare, infatti non appena arrivata in piazza, ho subito addosso gli sguardi languidi di uomini e donne.
Anche queste attenzioni mi piacciono e non fanno altro che aumentare la voglia che ho già di lui.
Devo per forza sedermi; incrociando le gambe tento di trattenere invano l'eccitazione che mi sale dal basso ventre.
Aspetto che arrivi; ma passano i minuti e questi, fastidiosamente, si trasformano in ore; non c'è nessuna traccia di lui. Scomparso.
Lo chiamo e lo richiamo, ma non ricevo nessuna risposta.
Infastidita, non tanto per l'avvenuto rifiuto, ma piuttosto perché avevo già immaginato di passare una notte focosa, come non la passavo da tempo, mi alzo e lascio la piazza.
Per stemperare i miei bollenti spiriti, forse sarebbe meglio se mi concedessi un peccato di gola.
Decido di andare da Luigi, il mio pizzaiolo di fiducia da quando vivo qui a Napoli.
La pizzeria è vuota e quasi in chiusura, quindi chiedo se è ancora possibile accomodarsi; la cameriera, domandando direttamente a lui essendo il proprietario, mi lascia entrare proponendomi un tavolo in un angolino caldo e accogliente e, così, ordinando una calice di vino mi lascia il menù.
Tra il principio di una dolce ebrezza e la fame che comincia a farsi sentire, non riesco proprio a decidere cosa ordinare; ma l'appetito mi stuzzica l'idea di lasciarmi andare alla fantasia di Luigi; voglio affidarmi completamente alle sue mani.
Questa ordinazione non passa inosservata; infatti Luigi, un giovane uomo dagli occhi verdi e dai colori mediterranei, incuriosito dalla richiesta, vuole prima dare un'occhiata al cliente a cui dovrà destinare la sua creazione.
Sporgendo la testa dalla cucina che dà sulla sala, la cameriera gli fa cenno con la mano verso di me; lui, non appena mi scorge, mi sorride e capisco subito che sa già cosa fare.
Così, congeda la collega per la conclusione del suo turno e, nell'attimo successivo, le sue fantasie iniziano a prendere forma.

Il Battesimo

Con l'estrema fantasia erotica che lo ha guidato nella preparazione, Luigi si accinge a servirmi la pietanza.
Giunto al tavolo, poggia con sicurezza la pizza di fronte a me; io avevo già notato che lui si stesse dirigendo verso di me, d'altronde ho sempre avuto un debole per le sue braccia muscolose e piene di tatuaggi.
Subito Luigi, preso dal momento, si lascia scappare che l'ispirazione per quella pizza sono stata proprio io: il rosso predominante lo ha fatto abbondare con la salsa di pomodoro, che mi dice di aver sparso vigorosamente su tutta la base, immaginando di star accarezzando me.
La mia carnagione bianca, invece, gli ha ricorda una gustosa burrata: piena, formosa e grondante di sapore.
A sentire queste parole, in me è ritornata quella sensazione, così forte, che mi ha costretta a sedermi in piazza.
Poi mi dice che il tocco finale, una foglia di basilico fresca, gli fa venire in mente il neo che ho sul viso.
Nell'assaporare ogni ingrediente, faccio scivolare sulla mia bocca del latte di burrata e a Luigi sopraggiunge un'erezione.
Così, lascio la pizza a metà, perché ho voglia di concedermi un altro peccato; ho sempre avuto voglia di passare una notte con Luigi, da quando lo vidi per la prima volta tanti anni fa.
Mi concedo a lui, proprio nel forno in cui era nata la sua fantasia.
Mi prende da dietro, con le mani sporche di farina mi prende i seni e nel frattempo, mentre mi bacia il collo, tento di slacciargli la cintura.
Le sue mani mi si muovono su tutto il corpo e si fermano dove il mio vestito può essere sollevato; con un leggero tocco, Luigi mi scosta le mutandine, anch'esse rosse e di pizzo, introducendosi con voglia e vigore in me.
Ci abbandoniamo al piacere, tra urla e gemiti e con aria soddisfatta e compiaciuta, finalmente posso dire di aver dato il culo al mio pizzaiolo di fiducia.